mercoledì 26 dicembre 2012

Open Baladin

Possibile che non l'avevo ancora recensito? Pare di sì, quindi rimedio subito prima che si entri nel 2013.
Mi sorprendevo perchè è un altro dei miei "best of" romani in quanto insuperabile locale per bere birra artigianale nonchè per mangiare cose sfiziose. Per di più qui c'è lo zampino dei miei due mostri sacri, il Teo Musso delle birre Baladin e il Bonci di Pizzarium. Questo significa un numero altissimo di birre alla spina e ancor più bottiglie di birra artiginale di alta ed altissima qualità, prevalentemente italiane, ma con uno spazio dedicato anche alle straniere, nonchè panini dall'ottimo pane e dalla buona carne. Entrare e vedere la scaffalatura di bottiglie di birra è uno spettacolo che la prima volta impressiona. Come per Bir e Fud anche in questo caso l'enorme successo della formula e la location eccezionale a pochi passi da Campo de' Fiori implica un tasso di caos adeguato e costi - più che altro per il cibo, perchè le birre stanno a 5 corretti euro - non proprio da pub, però vale la pena sapere che si può prenotare ed è meglio farlo nelle due salette stile vintage del piano di sopra e non nel salone all'entrata dalle sedute scomodissime e dal rumore praticamente assordante. Le birre ruotano molto spesso e si trova sempre qualcosa di valido da sperimentare - ovviamente completo assortimento delle birre Baladin ottime per chi ama un prodotto poco luppolato, spesso dolce e speziato, con attenzione maniacale per esperimenti particolari in ambito brassicolo -  anche perchè il personale è su questo tema giustamente competente; molto più altalenante la qualità del cibo e la stessa cottura delle famose patatine tagliate a mano che risente dell'altrettanto altalenante presenza del maestro Bonci. Servizio giovanile per tempi e modi (e ho detto tutto). Aperto dalle 12 a tarda notte.
Opena Baladin - Via degli Specchi, 6 tel. 06/6838989   www.openbaladin.com

mercoledì 12 dicembre 2012

Le Naumachie

Quando ci si trova in zona Colosseo e non si sa dove mangiare senza essere spennati da locali acchiappa turisti, questo può essere un indirizzo valido. In passato è stato presente anche ad alcune manifestazioni estive con postazioni di ristorazione volante e mi ha colpito il loro piatto principale, le fettuccine Naumachie: fatte in casa, molto spesse e rustiche con un ottimo ragù rosso di salsiccia.
Per il resto menù ampio, ma niente per cui valga la pena di venire apposta. Solo un buon posto per un bel pranzo domenicale in famiglia mangiando bene ad un costo giusto. Ah: notevole mousse al ciccolato molto fondente e con vera panna. Molto adatto alle famiglie. Aperto a pranzo e cena.
Le Naumachie - Via Celimontana, 7 tel. 06/7002764   www.naumachiaroma.it


Baccano

Roma come Parigi e New York...o forse no. Spopolano le aperture di locali aperti dalla mattina a notte tarda dove la location super design si sposa con menù mediterranei finto rustici, dove lo stile Slow Food abbraccia la moda dell'hamburger di qualità.
Baccano è una di queste new entry trendy e ci si può domandare quanto durerà questa moda. Indubbiamente qui gioca a favore una location veramente eccezionale a due passi da Fontana di Trevi e dalle vie dello shopping, in una zona che non offre per mangiare molto di più di un trancio di pizza stantia. E il locale è veramente molto bello: nato in una vecchia sede della Telecom (ah: il riutilizzo dell'archeologia industriale è un must di questa nuova tendenza metropolitana) si distingue per meravigliosi pavimenti a piastrine, grandi specchi, legni, stucchi, ventilatori a pale...insomma tutto ciò che dovrebbe esserci in un mega bistrot parigino.
Poi però ci si ricorda di essere a Roma e ciò avviene innanzitutto gustando il poverissimo aperitivo serale (a 10 euro: piattino minuscolo con due pezzettini di pizza bianca untuosa, due fettine di mortadella e salame, una cipollina, due pezzetti di formaggio ed un'incomprensibile ciotolina di tempura di verdure fredde accompagnate da olive verdi....alla mescita vini ordinari) e, soprattutto, sbuffando per un servizio approssimativo, lento e disorganizzato anche a locale mezzo vuoto.
Ma perchè? Perchè siamo così pressapochisti?
Ci sono poi tornata per una cena veloce e sicuramente il tonno scottato con panure di agrumi, su letto di asparagi e mostarda si poteva mangiare, ma che noia....
Da visitare rigorosamente in giornata shopping mode, con amiche o soli, contornati da buste di acquisti che non ci si può permettere. Direi perfetto per un pranzo stile "Sex and the City". Aperto tutto il giorno.
Baccano - Via delle Muratte, 23 tel. 06/69941166   www.baccanoroma.com
 

Tazio

No, non è il bel giovane immortalato da Visconti nel suo Morte a Venezia...quanti ricordi quel film e quel nome. Qui siamo nel ristorante di uno dei numerosi hotel di lusso della catena Boscolo che ormai riempiono la città.
Generalmente la loro primaria caratteristica non è il buon gusto e spesso vi regna una spiacevole sensazione di "vorrei, ma non posso", con architetture ed arredamenti uniformati da un kistch obiettivamente eccessivo di cui è artefice un designer inglese che meglio avrebbe fatto a fare un altro mestiere (rosso carico dappertutto, stampe animalier, armature samurai, luci soffuse...insomma, dei budoir!).
Avendo sperimentato la spa di un Boscolo hotel nutrivo poche aspettative su una cena nel ristorante che impreziosisce l'albergo di Piazza della Repubblica. L'occasione della Restaurant Week ha reso appetibile l'idea di una cenetta a 25 euro in ambientazione finto chic con un'amica. Insomma doveva essere una serata stile Sex and the City, con cinemino finale (immancabile ultimo Bond movie).
Invece l'occasione è stata ghiotta perchè ad un'ambientazione meno choc che in altre location Boscolo, il Tazio unisce una bella e solida cucina da albergo di lusso. Niente capelli strappati, per carità, ma piatti convincenti, ben presentati, abbondanti e ben cucinati da un giovane chef italiano che spero possa fare un pò di strada. Ricca offerta di amuse bouche e servizio impeccabile anche in una serata a prezzo scontato ed affollata da immancabili turisti americani e russi. Ottima serata veramente, soprattutto a questo prezzo. Unico neo i bicchieri di prosecco e vino a prezzi addirittura superiori allo champagne di Glowig (ma come si fa a cadere su queste cose?). Aperto a pranzo e cena.
Tazio- Hotel Exedra Piazza della Repubblica, 47 tel. 06/489381   www.exedra-roma.boscolohotels.com

Metamorfosi

Molto, ma molto più utile utilizzare Taste of Rome e la Restaurant Week per sperimentare la cucina di Roy Caceres, straordinario cuoco colombiano dall'aspetto florido e sorridente, che dopo varie collaborazioni (di cui una piuttosto lunga con Pipero...) ha aperto il suo ristorante nel quartiere Parioli. In genere da queste parti non verrei mai a mangiare, ma l'assaggio durante la Taste mi ha convinta a prenotare un pranzo durante la Restaurant Week, giusto qualche giorno prima che Caceres vincesse la prima, meritata, stella Michelin.
Cucina convincente, creativa e leggera, ma non spocchiosa. Data la mia intolleranza ai formaggi non ho assaggiato alcuni suoi capisaldi, come l'uovo 65° carbonara e il risotto rosso e cremoso con fassona e blu del Monviso, però altri piatti mi hanno convinta molto (anguilla, piccione) ed anche i dolci che, coraggiosamente, non puntano sul ciccolato, ma sposano un filone esotico con frutta e radici. Locale chic, ma senza estremismo e la bella idea di aprire anche a pranzo per un semplice pranzo di lavoro veloce o anche per assaggiare l'intero menù. Menù degustazioni a 70 e 90 euro.
Metamorfosi - Via Giovanni Antonelli, 30/32 tel. 06/8076839   www.metamorfosiroma.it
 

martedì 11 dicembre 2012

Oliver Glowig

Ecco uno dei prodotti della Restaurant Week: avere l'opportunità di mangiare al bistellato (Michelin) Oliver Glowig Restaurant presso l'Hotel Aldovrandi a Villa Borghese, il tutto spendendo una settantina di euro al posto di almeno 150...e decidendo che è andata bene così perchè non ci metterò mai più piede.
Posto senza senso e ancor meno senso hanno le due stelle della guida francese che evidentemente ama farsi impressionare dal lusso fine a se stesso. Se i voti si dovessero dare al servizio vecchio stile, ingessato e pomposo allora la Pergola sarebbe fuori competizione, ma il punto è che lì c'è anche sostanza. Qui, invece, la forma stilizzata e freddina di una location tristemente elegante e di un servizio eccessivo e quasi soffocante, nasconde un'assoluta povertà di idee.
Non basta inventarsi una carbonara con i ricci di mare se poi i sapori non sono equilibrati; e la rana pescatrice a strati su sughetti vari va saputa cucinare alla perfezione altrimenti risulta gommosa, come infatti era. Insomma, nessuna creatività, nessun rischio, cucina da grand hotel priva di amore, sapienza e anche carente nell'esecuzione. Il cuoco recupera un pò negli amuse bouche che sono volutamente rustici rispetto al debordante stile ultimo impero e soprattutto i bomboloni fritti caldi caldi da "pucciare" in una goduriosa crema alla vaniglia sono un bel modo di finire un pranzo che però non ha nulla di memorabile. Ah, no: memorabili le gigantografie dello chef in posa "pensosa" affisse nell'ascensore e presenti anche sul sito...anche in questo ben altra la classe e l'umiltà dell'altro tedesco della capitale (e non mi riferisco al Papa).
Posto per palati - e portafogli - da neo ricchi russi o cinesi.
Bello il giardino e onesta la mescita di champagne a 10 euro il calice.  Aperto a pranzo e cena.
Oliver Glowig - Hotel Aldovrandi Via Ulisse Aldovrandi, 15 tel. 06/3216125-3223993   www.oliverglowig.com

Iniziative romane: Taste of Rome e Restaurant Week

La tsagione autunno-inverno 2012 verrà ricordata dal gastronauta romano come un'epopea di inaugurazioni di locali di tutti i tipi, ma quasi tutti accomunati da un'unica impostazione di locale concept aperto dalla colazione fino alla cena, con numerose declinazioni tra il brunch e l'aperitivo, passando per l'acquisto in loco di prodotti genuini, km 0, stile rustico, ma non troppo, architetture super design, ecc ecc....viene da domandarsi se la capitale abbia realmente la capacità di assorbire tutto questo ben di dio e se tra un pò non saremo stufi di questa continua commistione tra cibo, sapere, design...per capirci: non avevamo fatto ancora in tempo a riprenderci dall'apertura di Eataly - che si dice macini 20mila ingressi al giorno - e dove ogni sera c'è più ressa che alla mensa Caritas, per essere poi catapultati nelle inaugurazioni di Coromandel, Baccano, No.Au., Romeo, per arrivare a quelle di questa settimana quasi prenatalizia con Porto Fluviale e Splendor Parthenope. Per non parlare del Panificio Bonci.
Insomma, roba da prendersi una settimana sabbatica, un motorino e salassare il già rosso conto in banca! Ma ce la farò e li proverò tutti...magari anche ripetutamente.
E se non bastassero i locali "stabili" la città non ha perdonato neanche in tema di one night o one week, con ghiotte occasioni per scoprire a prezzi interessanti la gastronomia dei migliori ristoranti della città.
 
Ad inizio autunno si è cominciato con Taste of Rome, primo esperimento romano per un'iniziativa che altrove è già rodata. Quattro giorni di stand nei bellissimi giardini pensili dell'Auditorium dove, caricando di risibili sesterzi (alias euro...ma come li avranno chiamati nella Taste of Milan?), si potevano gustare mini assaggi dei piatti più significativi di 12 ristoratori top di Roma. A 5-6 euro il piatto ho potuto mangiare in una sola serata una mini portata di Metamorfosi, Pipero, Giuda Ballerino, Magnolia, Glass, Arcangelo Dandini, Imago, Convivio Troiani, All'Oro, ed altri che in questo momento non ricordo. In pratica non mancava nessuno, o quasi (assenti solo Beck, Inopia, Settembrini e pochi altri). La cosa più valida dell'iniziativa, bagnata dai vini degli stand Trimani, era la presenza di tutti e 12 gli chef coinvolti: occasione più unica che rara di vederli all'opera, anche a servire i clienti, disponibili alla conversazione e alle domande. Erano veramente tutti presenti, in carne ed ossa e spesso questo non capita neanche nei loro ristoranti. Provare i piatti di Pipero, anzi del suo chef Monosilio, e di Roy Caceres di Metamorfosi sono stati ottimi sistemi per decidere di andare a trovarli presto nel ristorante. Così come utile è stato avere un assaggio di All'Oro ed Imago per sfatare stupidi pregiudizi sulla loro cucina. Agli stand dei 12 si aggiungevano altre postazioni per show cooking continui con vari chef italiani (visto all'opera il pasticcere francese del Caffè Propaganda alle prese con una crostata di ricotta e confettura di arance ed un altro emergente milanese con risotto alle vongole e zenzero all'onda da ricordare): complice l'assenza di folla l'esperienza è stata veramente valida per osservare da vicino ricette e trucchi del mestiere.
In particolare è stato agli show cooking e nelle pause nei viali che si è potuto ben notare una incresciosa realtà: gli chef sono le rockstar di inizio XXI secolo, con codazzi di groupie scosciate e dagli occhi rapiti davanti questi maschiotti sempre più giovani, tatuati e gasati che spignattano grondando orgoglio da tutti i pori (e spesso anche sudore). Cosa buffa, però è che le groupie dell'alta cucina sono magre, anzi magrissime come le loro zie che seguivano i Rolling Stones...mah.
Unica nota stonata dell'iniziativa il biglietto di ingresso non economicissimo e comunque inadatto per una manifestazione dove comunque si deve pagare parecchio all'interno per poteresela godere. I ristoratori, peraltro, sborsavano 3.000,00 euro per gli stand, cifra non male di questi tempi seppur per una bella vetrina pubblicitaria. Molti hanno fatto tesoro dell'opportunità ed hanno intelligentemente proposto gadget e buoni sconto nei loro ristoranti per gli acquirenti della Taste.
A disposizione anche uno spazio bimbi con giochi e laboratori.
E visto che evidentemente il giocattolo costava parecchio gran profusione anche di stand commerciali non del tutto in sintonia con l'idea di buona cucina (es. gelati Algida). Insomma di tutto un pò, ma esperienza da ripetere.

Al suo terzo anno a Roma, invece, si è avuta ad Ottobre la Restaurant Week organizzata dal sito Dining City Rome...anche qui cose da sponsor perchè a monte una volta c'era la carta di credito Diners (quella che quasi nessun ristorante accetta, peraltro!), ma quest'anno no e anche la qualità dell'iniziaitiva è aumentata. Altra ottima occasione per scoprire ristoranti di qualità - alcuni - a prezzo modico.
Per una settimana 87 (l'anno scorso erano molti di meno) ristoranti della città hanno offerto menù di tre portate a 25 euro, vini esclusi. Quasi tutti hanno creato menù ad hoc traendo i piatti dalle proprie carte ed arricchendoli da amuse bouche, omaggi e quanto altro la generosità e l'intelligenza suggerisse.
Ottimo sistema di prenotazione (nonchè disdetta e annotazioni su intolleranze varie) on line con aggiornamento continuo dei posti liberi, cosa molto utile per riuscire a beccare le vere chicche della settimana, cioè posti come Pipero, Metamorfosi, Inopia, Oliver Glowig. Certo i locali con stelle Michelin o comunque di qualità avevano un sovraprezzo, ma il conto finale era comunque almeno il 50% in meno della carta e la qualità delle portate e del servizio era inalterato rispetto alle giornate normali.
Straordinaria occasione per avere un assaggio di posti dove tornare (o non).
In elenco oltre ai citati stellati che sono andati a ruba, ristoranti di tutti i tipi - anche qualche etnico -,  ma comunque tutti di una certa qualità e ampia presenza di locali ubicati in alberghi di lusso con o senza terrazze dalla bella vista, ottima occasione per una cenetta chic senza svenarsi.

Io sono stata da Oliver Glowig, da Metamorfosi e da Tazio (ne scriverò e breve) e mi è dispiaciuto cancellare la prenotazione da Pierluigi causa nubifragio. La prossima volta farò meglio.

Da iscriversi alla mailing list ed alla pagina FB perchè si viene informati in anticipo dell'apertura delle prenotazioni e il sito produce costantemente offerte dedicate a chi vuole mangiare bene a costi contenuti (numerosi ristoranti hanno proseguito l'iniziativa anche a settimana conclusa).