sabato 29 giugno 2013

Junsei

Da alcuni mesi ha riaperto il mercato rionale di Testaccio nella nuova sede al coperto su Via Galvani: la vecchia sede con i banchi coperti dalla lamiera su Piazza Testaccio era decisamente poco igienica ed attraente, però aveva una sua storia. Adesso tutto è moderno e pulito, ma un po' asettico. Per fortuna all'interno del mercato trova posto anche un fenomenale banco di pietanze romane pronte da portare via o mangiare subito anche in versione panino: polpette di bollito e trippa strepitose! A questo punto fa un po' sorridere e un po' arrabbiare che in questo tempio dei prodotti gastronomici più tipicamente romani ad un passo dal vecchio Mattatoio non si sia trovato poso per una ristorazione a tema, o quantomeno "anche" per una ristorazione tradizionale. Invece gli unici due locali che hanno affittato gli spazi del marciapiede del mercato sono questo ristorante giapponese-fusion ed una delle tante sedi di Roadhouse Grill, bisteccheria in stile texano. Non mi fraintendete: io adoro la cucina etnica e globalizzata e rimpiango che a Roma non ce ne sia di più, ma al tempo stesso credo che si debba ibridare con quella autoctona e non sostituirla.
Ciò detto Junsei è un ristorante giapponese con cucina anche un po' fusion ed un piccolo kaiten decisamente consigliabile! A pranzo i piattini del kaiten costano 3 euro l'uno, la sera ovviamente il conto sale, ma tutto sommato neanche troppo ed il menù offre anche alcune contaminazioni fusion interessanti (nigiri di tonno con aceto di lamponi: idea semplice, ma molto efficace). Tempura asciutto e croccante, nonché abbondante - ben tre gamberoni contro i soliti 2 -, sushi tradizionali corretti e dolci creativi. Conto finale serale che dipende molto da quanto si vuole sperimentare, ma che non supera i 40 euro. Aperto a pranzo e cena.
Junsei - Via Galvani, 69 tel. 06/5754012   www.junsei.it
 

lunedì 24 giugno 2013

Birra del Borgo Day - 8° anno

Erano anni che volevamo partecipare a questa kermesse che si svolge da 8 anni in occasione del compleanno di uno dei più importanti, antichi e probabilmente migliori birrifici artigianali d’Italia. E sicuramente abbiamo scelto l’annata giusta visto che a detta degli affezionati questa volta l’organizzazione è stata impeccabile. Per certo si tratta di un’esperienza entusiasmante per chi ama la birra artigianale, i suoi produttori ed i suoi patiti, nonché chi ama il buon cibo di strada e perché no anche la buona musica in quella che è stata una vera e propria Woodstock fuori tempo massimo. Ad un certo punto ci si è messa anche una leggera pioggerellina che minacciava di creare l’effetto fango simil concertone sull’erba, ma poi Giove Pluvio ha evitato.
Intanto menzione speciale per l’organizzazione di un pulman da Roma dell’organizzazione Beer Travel che consente di raggiungere la manifestazione in tempi adeguati, ad un costo onesto e senza il problema di dover tenere il tasso alcolico di chi guida sotto controllo (impresa che in una situazione simile sarebbe impossibile). Seconda menzione speciale per la visita guidata gratuita al nuovo birrificio Del Borgo accompagnati dai proprietari. E terza al costo veramente contenuto delle spine e dei cibi: birre eccezionali a 2 euro e piatti incredibili tra i 2 ed i 6 euro. 
Nella cornice della Villa Comunale di Borgorose – mai visto paesello più squalliduccio….ti credo che ti dai ad una seconda vita professionale! – palco con musica divertentissima (Pink Puffers, Roy Paci) e vagamente ipnotica, spazio assistito per i bambini, stand di gadget e tante spine, dalla Del Borgo a praticamente tutte le migliori birre artigianali italiane che hanno messo a disposizione i fusti più interessanti. E poi stand di gastronomia tra cui spiccava l’immenso – in tutti i sensi – Bonci che ha fritto dalle 11 in mattina alle 18 tonnellate di qualunque animale gli fosse passato tra i piedi: supplì vegetariani, cotolette di agnello, testina di vitello, animelle, pollo e maiale, pasta fritta….un tripudio di grassi e sapori straordinari. Ma soprattutto meritava vedere lui a braghe calate e maglietta sudata che si aggirava tra i pentoloni di olio bollente: un inno alla deregulation ASL! Nella vicina zona del vecchio birrificio musica registrata più chill out e ancora birre e cibo con anche gelato Carapina alla birra e birre Cantillon.
Il mio amore per le birre artigianali è nato da Bir e Fud quindi proprio con le birre Del Borgo e Baladin ed ho seguito anche un corso con Teo Musso (Baladin) e Leonardo Di Vincenzo (Del Borgo) oltre che innumerevoli degustazioni con loro ed altri protagonisti del recente Rinascimento brassicolo italiano: amo la loro passione, la voglia di sperimentare e divertirsi pur riuscendo a fare azienda, fatturato ed alta qualità e Leonardo Di Vincenzo è veramente in gamba. Le birre sono buonissime anche se a volte per i miei gusti si diletta troppo con i luppoli. Tra i miei best c’è ovviamente la Reale, l'Enkir fatta con l'omonimo antico cereale e Perle ai Porci (con ostriche), ma anche la straordinaria Etrusca birra in anfora con sentori di mirra ed altre spezie realizzata secondo l’ipotetica ricetta degli antichi etruschi. E la Duchessa, la Castagnale…..per me quasi un battesimo, un incipit da cui non si torna più indietro.
Anzi l’anno prossimo si torna a Borgorose!
Birrificio Del Borgo - Loc. Piano di Spedino snc 02021 Borgorose (RI) tel. 0746/31287   www.birradelborgo.it
 

Larys (e Tripadvisor e altri massimi sistemi)

Strana dimenticanza la mia: non avevo ancora fatto una recensione su questo ristorante dove di recente ho avuto una brutta serata e anche un’altra spiacevole avventura e proprio in questi giorni si è sviluppata una vicenda che dal settore enogastronomico più ludico sta scivolando nel tragicomico/delirio e forse qualcosa di più. Ma andiamo per ordine.
Il ristorante in questione è un posticino piuttosto elegantino e pretenzioso conosciuto un paio di anni fa in occasione di una Dining Week: piatti per lo più di pesce abbastanza creativi, ma senza eccessi, prezzi plausibili, qualche nota di interesse per alcune preparazioni e soprattutto per una mailing list che rende note varie attività interessanti come cene gourmet a prezzo fisso e serate di cucina russa. Ci ero stata un paio di volte e l’avevo trovato un luogo dove, se in zona, si poteva tornare.
E infatti ci sono tornata a metà Maggio con una vecchia amica da tempo trasferitasi negli USA. Pessima esperienza: ristorante in caduta libera! Almeno due piatti erano veramente dimenticabili – un pesce accompagnato da un tortino di orzo tiepido reso colloso dalla cottura estrema e da un ripieno di mozzarella di analoga temperatura ed un dolce al cucchiaio dalla consistenza liquida e dagli ingredienti totalmente slegati tra loro -, ma a dire il vero tutte le preparazioni sembravano all’assaggio cosa ben diversa da quanto scritto sul menù. Inoltre nonostante si tratti di un locale dotato di una notevole cantina ed il patron sia un sommelier, è stato difficile riuscire a farsi dire i vini in mescita – e comunque solo per vitigno – e secondo il tipo avremmo dovuto scegliere secondo criteri come “fermo” ed “aromatico”. Detto ciò la cena è finita con un conto in linea con il menù pretenzioso e non certo con il risultato modesto, ma data la serata stile rimpatriata abbiamo mangiato tutto senza fiatare.
Anzi io ho proseguito nell’operazione fiducia e qualche giorno dopo mi sono presentata ad una lezione sui vini francesi prenotata da tempo proprio nel ristorante. Ed ho avuto la brutta sorpresa di scoprire che la serata era stata annullata con una mail inviata mezz’ora prima! Il patron si è scusato dicendo che aveva avuto un’influenza nel fine settimana e non aveva potuto né scrivere una mail di disdetta né preparare la lezione…..sorvoliamo sui dettagli forniti sulla sua “indisposizione” poco consoni ad una ambiente legato al cibo. Morale: me ne sono andata via con le pive nel sacco.
Alla luce dei due eventi che dimostrano scarsa attenzione in cucina ed anche in sala ho scritto una piccola recensione su Tripadvisor…sì, lo so, quella piattaforma è una cavolata. Ci scrivono fake pro o contro in quanto prezzolati dai ristoratori o dai loro avversari. Però mi diverte e forse sono uno dei pochi recensori reali :). Recensione breve e neanche troppo negativa, dal titolo “Vorrei, ma non posso…” che secondo me è proprio la cifra del locale. Recensione approvata da Trip e pubblicata da , diverse settimane, senza peraltro alcun commento da parte del ristoratore.
Qualche sera fa uscivo con il mio compagno dalla cena di Vissani e vini Falesco – capitolo a parte meriterà Vissani gradevole come il rumore di un gessetto su una lavagna (citazione di un’amica giornalista) – durante la kermesse Vinoforum e mi sono ritrovata davanti il patron del Larys.
Ora, io di mio non sono fisionomista e neanche impicciona, quindi una persona vista 3-4 volte non la riconoscerei mai per strada né mi sono mai informata sul suo nome o altro. Invece pare che lui sia persona molto fisionomista nonché, diciamo, “sul pezzo”….mi ha apostrofata con una certa aggressività proprio in merito alla recensione su Trip a suo dire falsa ed infangante e che io avrei dovuto cancellare (il tutto dandomi del tu e chiamandomi per nome). Ho obiettato che se voleva poteva replicare sulla piattaforma e non certo prendendo di petto un cliente insoddisfatto per strada, ma lui ha continuato piuttosto esagitato. Pertanto mi sono allontanata.
Ho raccontato la disavventura su FB e la mattina dopo mi sono ritrovata una mail del tipo che protestava anche per quello! Quindi gli scritto di non sbirciare i profili altrui, di non usare la mail personale per scopi non aziendali e complessivamente di darsi una calmata chè come ristoratore forse deve rivedere oltre che la gestione del ristorante anche e soprattutto quella del rapporto con la clientela. Ha risposto non entrando nel merito di nulla e dicendo che cancellava la mia mail. Lasciamo perdere l’eleganza e maturità con cui ha buttato là una frase sul fatto di essere stato invitato personalmente a quella cena e di possedere un certo vino introvabile…
Detto ciò scopro che da qualche giorno Tripadvisor ha cancellato la mia recensione! Incredibile!
Passino i fake prezzolati, ma cancellare le recensioni e senza neanche alcun avviso a chi l’ha scritta….Ho chiesto spiegazioni ai gestori di Trip che mi hanno risposto che forse l’avevo messa in un settore sbagliato, tipo altra città e che stanno facendo delle verifiche e intanto mi chiedono di confermare la città del locale. Ovviamente io l’avevo messa nella sezione corretta ed ho comunque riconfermato le informazioni logistiche.
Si sente rumore di unghie sugli specchi che neanche in un cartone di Gatto Silvestro…ora voglio vedere come ne escono.
Ma la vera domanda è: come ne esce da una squallida vicenda come questa lo stato della ristorazione romana e quello della credibilità di una piattaforma internazionale seguita da milioni di persone come Tripadvisor?
Noi appassionati di vino, birra e cucina, di programmi televisivi sul tema, di ristoranti e di recensioni che responsabilità abbiamo nell’imbarbarimento della specie?
Stay tuned.
P.S. ah ovviamente se volete sapere dov'è il Larys ve lo cercate:)

Aggiornamento: ieri sera la recensione è stata di nuovo resa visibile su Tripadvisor qui , senza che io abbia ricevuto nessuna mail di avvertimento e/o di spiegazione da loro,  datata 10 giugno 2013 e con la replica del proprietario...che si commenta da sè

Marzapane Dolce e Cucina

Continuo ad arrancare per le vie di Roma tra aperture eccellenti e non. Ormai capita anche di leggere talmente tanti commenti positivi su un nuovo chef/locale che capisci da subito che ti devi sbrigare a “beccarlo” perché sicuramente presto partirà per altri lidi, magari di maggiore prestigio e/o autonomia. E’ il caso della giovanissima cheffa catalana (Alba Esteve Ruiz) che cucina da Marzapane Dolce e Cucina aperto da pochi mesi a Via Velletri. Premesso che anche senza tanta attenzione dei media in un posto che si chiama come il mio dolce preferito presto o tardi ci sarei andata comunque, indubbiamente l’interesse degli esperti per questa ragazza giovane, carina, professionale e molto talentuosa (oltre che incredibilmente calma: nella cucina a vista di vetrata sembra che neanche sudi!) è piuttosto forte ed il recente premio per il locale con il miglior rapporto qualità/prezzo della Guida Gambero Rosso 2013 fa certo ben sperare per il suo futuro, ma anche pensare che non potrà restare a lungo in un localino un po’ decentrato di 20 coperti. Intanto, però, è qui che la troverete, a pranzo con un’offerta light per prezzi ed offerta – a quanto pare ottima la  Carbonara ad 8 euro –, per l’aperitivo con taglieri di salumi di qualità e birre artigianali (Del Borgo), e per cena con una carta molto interessante e due menù degustazione a 35 e 55 euro. Il locale è veramente piccino ed il servizio molto cortese; indispensabile prenotare anche perché per ora c’è un certo assembramento stile Prima Repubblica (critici gastronomici, mondo della televisione, vippaio vario). Ma insomma la cucina? Buona, veramente buona: sapori equilibrati, niente eccessi, materie prime di ottima qualità. Forse avrei desiderato un po’ più di verve nella polpetta di bollito fin troppo corretta e negli spaghetti con totanetti e pane croccante al picadillo, mentre il maialino di latte cotto a bassa temperatura su crema di topinambur era semplicemente perfetto. La particolarità della ragazza è che oltre ad essere una cuoca notevole è anche una straordinaria pasticcera ed i suoi dolci di ispirazione siciliana – cassata, torta setteveli – meritano quasi quasi anche una semplice sosta pomeridiana. Insomma, si farà si farà. Prezzo medio per stare bene direi 40 euro. Aperto a pranzo e cena.
Marzapane Dolce e Cucina – Via Velletri, 39 tel. 06/64781692   www.marzapaneroma.com