Strana dimenticanza la mia: non avevo ancora fatto una recensione su questo ristorante dove di recente ho avuto una brutta serata e anche un’altra spiacevole avventura e proprio in questi giorni si è sviluppata una vicenda che dal settore enogastronomico più ludico sta scivolando nel tragicomico/delirio e forse qualcosa di più. Ma andiamo per ordine.
Il ristorante in questione è un posticino piuttosto elegantino e pretenzioso conosciuto un paio di anni fa in occasione di una Dining Week: piatti per lo più di pesce abbastanza creativi, ma senza eccessi, prezzi plausibili, qualche nota di interesse per alcune preparazioni e soprattutto per una mailing list che rende note varie attività interessanti come cene gourmet a prezzo fisso e serate di cucina russa. Ci ero stata un paio di volte e l’avevo trovato un luogo dove, se in zona, si poteva tornare.
E infatti ci sono tornata a metà Maggio con una vecchia amica da tempo trasferitasi negli USA. Pessima esperienza: ristorante in caduta libera! Almeno due piatti erano veramente dimenticabili – un pesce accompagnato da un tortino di orzo tiepido reso colloso dalla cottura estrema e da un ripieno di mozzarella di analoga temperatura ed un dolce al cucchiaio dalla consistenza liquida e dagli ingredienti totalmente slegati tra loro -, ma a dire il vero tutte le preparazioni sembravano all’assaggio cosa ben diversa da quanto scritto sul menù. Inoltre nonostante si tratti di un locale dotato di una notevole cantina ed il patron sia un sommelier, è stato difficile riuscire a farsi dire i vini in mescita – e comunque solo per vitigno – e secondo il tipo avremmo dovuto scegliere secondo criteri come “fermo” ed “aromatico”. Detto ciò la cena è finita con un conto in linea con il menù pretenzioso e non certo con il risultato modesto, ma data la serata stile rimpatriata abbiamo mangiato tutto senza fiatare.
Anzi io ho proseguito nell’operazione fiducia e qualche giorno dopo mi sono presentata ad una lezione sui vini francesi prenotata da tempo proprio nel ristorante. Ed ho avuto la brutta sorpresa di scoprire che la serata era stata annullata con una mail inviata mezz’ora prima! Il patron si è scusato dicendo che aveva avuto un’influenza nel fine settimana e non aveva potuto né scrivere una mail di disdetta né preparare la lezione…..sorvoliamo sui dettagli forniti sulla sua “indisposizione” poco consoni ad una ambiente legato al cibo. Morale: me ne sono andata via con le pive nel sacco.
Alla luce dei due eventi che dimostrano scarsa attenzione in cucina ed anche in sala ho scritto una piccola recensione su Tripadvisor…sì, lo so, quella piattaforma è una cavolata. Ci scrivono fake pro o contro in quanto prezzolati dai ristoratori o dai loro avversari. Però mi diverte e forse sono uno dei pochi recensori reali :). Recensione breve e neanche troppo negativa, dal titolo “Vorrei, ma non posso…” che secondo me è proprio la cifra del locale. Recensione approvata da Trip e pubblicata da , diverse settimane, senza peraltro alcun commento da parte del ristoratore.
Qualche sera fa uscivo con il mio compagno dalla cena di Vissani e vini Falesco – capitolo a parte meriterà Vissani gradevole come il rumore di un gessetto su una lavagna (citazione di un’amica giornalista) – durante la kermesse Vinoforum e mi sono ritrovata davanti il patron del Larys.
Ora, io di mio non sono fisionomista e neanche impicciona, quindi una persona vista 3-4 volte non la riconoscerei mai per strada né mi sono mai informata sul suo nome o altro. Invece pare che lui sia persona molto fisionomista nonché, diciamo, “sul pezzo”….mi ha apostrofata con una certa aggressività proprio in merito alla recensione su Trip a suo dire falsa ed infangante e che io avrei dovuto cancellare (il tutto dandomi del tu e chiamandomi per nome). Ho obiettato che se voleva poteva replicare sulla piattaforma e non certo prendendo di petto un cliente insoddisfatto per strada, ma lui ha continuato piuttosto esagitato. Pertanto mi sono allontanata.
Ho raccontato la disavventura su FB e la mattina dopo mi sono ritrovata una mail del tipo che protestava anche per quello! Quindi gli scritto di non sbirciare i profili altrui, di non usare la mail personale per scopi non aziendali e complessivamente di darsi una calmata chè come ristoratore forse deve rivedere oltre che la gestione del ristorante anche e soprattutto quella del rapporto con la clientela. Ha risposto non entrando nel merito di nulla e dicendo che cancellava la mia mail. Lasciamo perdere l’eleganza e maturità con cui ha buttato là una frase sul fatto di essere stato invitato personalmente a quella cena e di possedere un certo vino introvabile…
Detto ciò scopro che da qualche giorno Tripadvisor ha cancellato la mia recensione! Incredibile!
Passino i fake prezzolati, ma cancellare le recensioni e senza neanche alcun avviso a chi l’ha scritta….Ho chiesto spiegazioni ai gestori di Trip che mi hanno risposto che forse l’avevo messa in un settore sbagliato, tipo altra città e che stanno facendo delle verifiche e intanto mi chiedono di confermare la città del locale. Ovviamente io l’avevo messa nella sezione corretta ed ho comunque riconfermato le informazioni logistiche.
Si sente rumore di unghie sugli specchi che neanche in un cartone di Gatto Silvestro…ora voglio vedere come ne escono.
Ma la vera domanda è: come ne esce da una squallida vicenda come questa lo stato della ristorazione romana e quello della credibilità di una piattaforma internazionale seguita da milioni di persone come Tripadvisor?
Noi appassionati di vino, birra e cucina, di programmi televisivi sul tema, di ristoranti e di recensioni che responsabilità abbiamo nell’imbarbarimento della specie?
Stay tuned.
P.S. ah ovviamente se volete sapere dov'è il Larys ve lo cercate:)
Aggiornamento: ieri sera la recensione è stata di nuovo resa visibile su Tripadvisor qui , senza che io abbia ricevuto nessuna mail di avvertimento e/o di spiegazione da loro, datata 10 giugno 2013 e con la replica del proprietario...che si commenta da sè