tag:blogger.com,1999:blog-88240657094837561842023-11-15T05:10:34.265-08:00Eat for LoveDebbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.comBlogger171125tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-11566903724429539902016-02-05T02:39:00.000-08:002016-02-05T02:39:51.658-08:00Due all you can eat validi: Chopsticks/Kuriya<div align="justify">
Lo so, lo so: sono la morte della ristorazione di qualità giapponese. Ormai la formula all you can eat ha soppiantato ogni residuo di decenza di molti ristoranti giapponesi gestiti da cinesi creando una corsa al ribasso dei prezzi che ovviamente non può non incidere sulla qualità. Ma come spesso ho detto ogni tanto sento il bisogno di un'orgia di sushi e sashimi e il portafoglio alla fine ha la meglio sul gusto (quando desiderate un autentico giapponese, neanche tanto caro, ricordatevi piuttosto di <strong>Take</strong> di cui trovate una entusiastica recensione sulle mie pagine) e quindi lo strappo alla regola si può fare. Inoltre il potere della concorrenza fa sì che a volte si può incontrare anche qualche indirizzo che decide di aumentare un po' la qualità e la varietà della proposta con un risultato finale che può lasciare veramente soddisfatti. I due ristoranti di cui parlo hanno fatto una scelta all you can eat in cui la materia prima, la sua presentazione e la varietà del menù permette di togliersi effettivamente ogni sfizio di cucina asiatica senza rinunciare del tutto alla decenza gastronomica.</div>
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<strong>Chopsticks</strong> è il tipico all you can eat con cucina giapponese e alcuni piatti cinesi, arricchito dal passaggio di carne allo spiedo secondo lo stile del churrasco argentino e brasiliano. La qualità complessiva della proposta è buona e sicuramente in termini di quantità del pasto si rischia l'indigestione. Ciò che colpisce è la cura nel confezionare le portate che nonostante l'alto numero dei coperti (sempre al completo) non rinuncia mai all'uso di fiori e decorazioni varie che rendono i piatti piuttosto eleganti. Il tutto per circa 16 euro a pranzo e 25 a cena. What's else?</div>
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<strong>Kuriya</strong> era un ristorante cinese che aveva tentato la strada della location elegantemente arredata e di una cucina honkonese di qualità, con dim sum freschi e vini italiani di alto livello. Ovviamente non ce l'hanno fatta e dopo vari tentativi di ravvivare gli incassi con i terribili coupon ecco il cambio di gestione e la scelta dell'opzione all you can eat. Ma per fortuna gli arredi sono rimasti gli stessi e così anche il menù che permette di spendere 16 euro a pranzo e 23 euro la sera per un'offerta di cucina giapponese e cinese di tutto rispetto, in cui si distingue la straordinaria varietà di ravioli dai più insoliti ripieni e francamente dalla freschezza identica a quando venivano decantati come gli unici freschi di Roma. Mi sa che in effetti la cucina ha mantenuto le promesse degli esordi e questo abbinato alla possibilità dell'all you eat rende l'indirizzo veramente appetitoso. Ho provato dei ravioli di gamberi al nero di seppia e di vitello al the verde veramente buoni e un tataki di salmone speziato assolutamente insolito e ricco di sapore. Per non parlare delle tartare di pesce con frutta esotica, gustosissime e fresche. Per chi ha legittimi dubbi: il giorno dopo ancora nessuna dissenteria. Ottimi anche il sashimi e tutti i sushi, con una quantità di pesce assolutamente adeguata. Viene da domandarsi come stiano nei costi, ma questa è un'altra storia. A pranzo ci sono anche varie formule di pasto completo da 5 a 15 euro, molto gettonate dalla popolazione degli uffici adiacenti. Luogo da provare prima che decida di scendere ulteriormente di livello.</div>
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<strong>Chopsticks - Via Portuense, 76 t. 06/5815264</strong></div>
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<strong>Kuriya - Via Arenula, 48/49 t. 06/68307247 <a href="http://www.ristorantekurya.com/">www.ristorantekurya.com</a></strong></div>
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Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-18272461167052106032016-02-05T02:02:00.001-08:002016-02-05T02:02:56.270-08:00Asian Inn<div align="justify">
Nel regno ormai incontrastato degli all you can eat finto jap e degli asiatici finto gourmand, ecco un indirizzo interessante, tra l'altro in una zona piuttosto desolata di Viale Marconi. La cucina è più che altro thailandese con qualche piatto cinese e i piatti sono tutti molto freschi, sicuramente espressi e dai sapori puliti e convincenti. Fate attenzione al livello di piccantezza, ben indicato in menù dal numero dei peperoncini e comunque praticamente tutte le portate sono piuttosto hot. Prezzo medio 25 euro per una cena in un ambiente anche abbastanza elegante e con un servizio affabile e di buon livello. Se ne devono essere accorti da tempo tanti romani perché pare che senza prenotazione si rischi di non trovare posto. Aperto a pranzo e cena.</div>
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<strong>Asian Inn - Viale Guglielmo Marconi, 586 t. 06/92592048 <a href="http://www.asianinn.it/">www.asianinn.it</a></strong></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-25234381968226415572016-02-05T01:56:00.002-08:002016-02-05T01:56:19.519-08:00Stazione di Posta 2<div align="justify">
Da quando ha aperto io faccio il tifo per questo ragazzo e per la sua location "antagonista". Ormai insignito di una stella Michelin, Marco Martino stenta ancora a far decollare il suo bellissimo locale reo di occupare uno spazio di recupero industriale all'interno dell'ex Mattatoio di Testaccio: a Berlino questo vorrebbe dire uno spazio grande e moderno, caldo e accogliente, con un bellissimo dehor all'aperto per la bella stagione e anche un parcheggio gratuito, il tutto al centro di Roma. Invece nella nostra provinciale città il pensiero corre subito alla fatiscenza dei luoghi adiacenti e alla vicinanza con un centro sociale dove vivono immigrati (pacificissimi). Ma lui sembra non demordere e quindi va sostenuto, anche e soprattutto perché si mangia molto bene e, mi dicono, vi si bevono anche ottimi cocktail. Di occasioni per sperimentare la cucina di Martino giocosa, ma di sostanza, ce ne sono varie perché è coraggiosamente aperto anche a pranzo dal mercoledì alla domenica con la formula 3 portate a 38 euro e 2 portate a 25 euro. La sera il menù degustazione da 5 portate costa 65 euro e quello da 7 portate 90 euro. Certo prezzi da stellato, ma ne vale la pena, almeno per incrociare il divertimento dei suoi amuse bouche sperimentali e spiritosi (i dolcetti della memoria appesi al piccolo bonsai, la finta cozza, l'uovo con dentro la carbonata o il cono di amatriciana), con la sostanza di alcuni piatti perfettamente riusciti e assolutamente confort come i ravioli al vapore in bordo di patate e il maialino con patate, mele e senape. Plus valore il rispetto per la possibile presenza di bambini cui è dedicato un menù apposito con piatti divertenti e gustosi a 6 euro l'uno. Della serie, come far avvicinare anche i minorenni all'alta cucina (mio figlio però si è innamorato dei ravioli e ancora si chiede come si fa il brodo di patate arrosto). Aperto a pranzo e cena.</div>
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<strong>Stazione di Posta - Largo Dino Frisullo t. 06/5743548 <a href="http://www.stazionedisposta.eu/">www.stazionedisposta.eu</a></strong></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-49777722918065124972016-02-05T01:37:00.001-08:002016-02-05T01:37:48.699-08:00Epiro<div align="justify">
A dispetto del nome questa non è una trattoria greca, ma un indirizzo - sito in Piazza Epiro, zona Appio - S. Giovanni - che da qualche anno riscuote molto consenso tra i gourmet di Roma. Tanto che da qualche mese la location, decisamente piccola, si è ingrandita un poco. Siamo nel genere bistrot parigino di buon livello e gli interni, il delizioso dehor e l'attenzione ai vini di qualità di cui molti biodinamici confermano questa impressione. Però i prezzi sono decisamente più da locale stellato e così i piatti che non sembrano trovare una piena adesione né ad uno stile né all'altro. Il risultato finale non mi ha convinta: idee nei piatti ce ne sono e anche ottime materie prime, però i sapori mancano di mordente, di decisione e coraggio. Per dire, se mangio una portata a base di lingua e salsa verde o una a base di anatra mi aspetto di trovare una certa forza nei sapori, che invece qui erano del tutto evanescenti. Insomma siamo molto lontani dalla mano di un Noda o di un Caceres, per dire un paio di nomi che sanno maneggiare i gusti complicati. Mancando poi una proposta specifica per il pranzo si finisce con spendere per due portate quasi quanto per l'intero menù degustazione (e anche per avere attese più adeguate ad una cena serale romantica) cosa che ormai a Roma è tranquillamente evitabile andando a pranzo in posti come Bistrot 64 o Stazione di Posta. Insomma, non mi ha convinta. Prezzo medio di un pasto almeno 50 euro. Aperto a pranzo e cena.</div>
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<strong>Trattoria Epiro - Piazza Epiro, 25 t. 06/69317603</strong></div>
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Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-67509132732572392692016-02-04T14:36:00.003-08:002016-02-04T14:36:33.383-08:00Metamorfosi<div align="justify">
Avevamo provato la cucina di Roy Caceres, straordinario chef colombiano da tempo a Roma, in ogni Taste of Roma e mi ripromettevo da tempo di visitare il suo ristorante (una stella Michelin). Che dire? Cucina straordinaria, chef validissimo con una capacità inusuale di osare sapori forti e abbinamenti coraggiosi. Direi che insieme a Kotaro Noda, Caceres si piazza nella top ten degli chef che sanno padroneggiare il gusto umami, qui a volte spinto fino quasi al limite, ma senza mai oltrepassare la linea della gradevolezza. Notevole anche la capacità di coniugare reminiscenze delle origini colombiane con la tradizione dell'alta cucina mediterranea e internazionale. Alcuni piatti rimarranno nella mia memoria gustativa, come il ceviche immerso in crema di patate o gli incredibili ravioli ripieni di minestra di pesce, che in bocca si aprono come fossero caramelle esplosive. Molto bella anche la location, sobria e pulita, di un'eleganza non stucchevole, mentre non del tutto convincente il servizio sicuramente elegante e solerte, ma un pochino troppo affettato e poco gioviale. Inoltre la cucina "salata" è talmente buona che fa letteralmente scomparire i dolci, decisamente troppo stucchevoli per i miei gusti. Nota di merito anche per i prezzi, assolutamente validi in rapporto alla qualità e alla sperimentazione, nonché alla stella (menù degustazione da 6 portate a 100 euro e da 10 portate a 130 euro) e per la scelta di aprire non solo a cena, ma anche a pranzo (purtroppo, però, senza opzioni light lunch).</div>
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<strong>Metamorfosi - Via Giovanni Antonelli, 30 t. 06/8076839 <a href="http://www.metamorfosi.it/">www.metamorfosi.it</a></strong></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-43224267855920620492016-02-04T14:08:00.001-08:002016-02-04T14:08:36.151-08:00Met<div align="justify">
Siamo in ambito brunch, ma di quelli deludenti. Eppure siamo a Piazza di Ponte Milvio, quindi in zona trendy e fighetta, ma in questo caso né l'ambientazione né soprattutto il buffet denotavano alcuna appartenenza ad uno stile quantomeno modaiolo. Location niente di che (magari in primavera con il dehor aperto il tutto risulta più allettante) e cibo non da brunch, ma da tavola calda delle più banali. Dimenticabile (e neanche tanto economico, visto che il brunch costa 20 euro a persona). </div>
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<strong>Met - Piazzale di Ponte Milvio, 34 t. 06/33221237</strong></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-52656597202251705062016-02-04T13:51:00.002-08:002016-02-04T13:51:25.612-08:00La Pergola<div align="justify">
We did it again...a distanza di 10 anni dall'ultima volta! Ma per fortuna Heinz Beck è sempre lì, inossidabile, presente tutte le sere, geniale e prossimo alla perfezione esattamente come la gestione della sala e l'atmosfera generale della serata. Sì, è vero si spende (il menù degustazione da 9 portate attualmente costa 220,00 euro, quello da 7 viene 195,00 euro), ma non è scontato dire che qui i soldi vengono tutti, ma proprio tutti ripagati. Innanzitutto dal servizio, eccellente come al solito, presente come si fosse tutti dei capi di stato, ma non soffocante o inutilmente formale, caratterizzato da quella straordinaria capacità di comprendere - e regolarsi di conseguenza - chi si ha davanti che mi lascia sempre ammirata. Il capitolo cibo rimane un must perché Beck forse non brilla per voli pindarici, ma sa usare in maniera incredibile le materie prime, creando sapori puliti e abbinamenti mai banali in piatti spesso indimenticabili. I tortelli di anatra con infuso all'ago di pino e polvere di funghi porcini erano incredibili. Ma ciò che forse non ci si aspetta da un posto simile è la pancia incredibilmente piena con cui ci si alza perché il conto sarà anche salato, ma la quantità di amouse bouche e di attenzioni culinarie sfiora l'orgia dei sensi: pani e sfoglie di grano straordinari, assortimenti di sali, olii, burro tutti da provare, pre e post dolci con la sempre incredibile cassettiera d'argento piena di minuscola pasticceria....non si finiva più! E le tisane fresche e la torta creata lì per lì per festeggiare il nostro anniversario (e messa via in una bellissima scatola doggy bag). Ma forse quello che colpisce la fantasia è l'atmosfera che si crea in un posto di lusso dedito alla coccola della clientela come questo, il guardarsi intorno per capire chi sono gli altri commensali, sentire il mondo completamente lontano per qualche ora. Unico cruccio non aver avuto il coraggio di spendere ancora di più osando uno dei piatti con tartufo bianco: tuberi enormi e dal profumo inebriante vengono portati al tavolo custoditi in una cassetta di legno e tu vorresti solo essere una Pantera Rosa. Aperto solo a cena.</div>
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<strong>La Pergola - c/o Rome Cavalieri Waldorf Astoria <a href="http://www.romecavalieri.it/">www.romecavalieri.it</a></strong></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-51698622026939656992015-12-30T09:56:00.002-08:002016-02-04T13:10:27.729-08:00Coffe Pot<div align="justify">
Della serie: come facevamo finora senza un posto così a Trastevere? E della serie: aridatece i sushi all you can eat cinesi e le carbonare precotte! Posto modaiolo alla sua seconda apertura a Roma - la prima filiale è in zona Piazza Bologna - che, come il trend imperante partito anni fa da Milano impone, prova a coniugare cucina giapponese fusion a cucina sudamericana. Il tutto shakerato con cocktail esotici innovativi e assemblato in un ambiente fighetto stile giungla metropolitana. Si potrebbe anche fare, ma questa volta siamo lontani dai risultati quantomeno discreti e gustosi di posti come Temakinho e Sanbamaki che negli ingredienti e nel personale denunciano da subito una certa aderenza alle origini etniche delle proposte esotiche e una adeguata dose di qualità. Coffe Pot è un locale che fin dal nome mostra la sua confusione e di non avere idea di cosa sia una cucina degna di questo nome, nonché in cosa consista l'arte del ricevere il cliente. Innanzitutto l'ambiente, assordante per la musica: vorrebbe essere trendy, industrial e metropolitano quanto è giusto, ma il risultato ben si sintetizza nelle foglioline di piante secche che penzolando sulle teste dei clienti finiscono per cadere sulle pietanze per tutta la sera. Al capitolo cucina si possono elencare svariati tentativi di coniugare le tartare di pesce con il sushi, il ceviche con i tacos, tutti invariabilmente non riusciti. Porzioni minuscole di piatti poveri, mal assemblati (perché di cucinato c'è ben poco), con sapori inesistenti e materie prime assolutamente dimenticabili. Piatti proprio poveri poveri, ma che si pagano minimo 8-10 euro l'uno e che neanche per un aperitivo andrebbero bene. Ma arriviamo al servizio: cameriere molto carine, non c'è che dire, ma veramente fuori luogo, del tutto sprovvedute e non formate. Anche negli USA il personale di sala è spesso destinato a fare altro nella vita, ma finchè fai la cameriera fai quello al meglio e non ti guardi intorno spaesata ad ogni richiesta. Ma la summa è stata ad inizio serata: ore 19.45, locale aperto da poco e bagni già (ancora) sporchi in maniera indecente; entrambi i portasapone liquido sono vuoti e alla richiesta di avere del sapone mi viene risposto - dopo una rapida consultazione con il boss - "mi dispiace, ma è finito e arriva domani". Cioè, per tutta la serata nessuno si potrà lavare le mani???? Ciliegina: davanti al ristorante campeggiava un bel negozietto bangla aperto 24 ore su 24 pieno zeppo di saponi liquidi. All'annotazione finale fatta proprio al boss sull'accaduto il tipo si schernisce redarguendo la maleducata cameriera. Ma per favore! Locali così devono fallire al più presto e lasciare spazio a chi non vuole frodare i clienti e ama e rispetta veramente il cibo. Aperto solo a cena.</div>
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<strong>Coffe Pot - Via del Politeama, 12 <a href="http://www.coffepot-roma.com/">www.coffepot-roma.com</a></strong></div>
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Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-81790896607766202512015-12-30T09:33:00.001-08:002016-02-04T13:11:34.766-08:00Bistrot 64<div align="justify">
Ma quanto mi piace questo posto! Lo chef Kotaro Noda si conferma abile nel gestire i sapori unendo il suo amato umami alla tradizione mediterranea senza mai sbagliare un colpo. Non amando il formaggio mi rispecchio completamente nei suoi menù che raramente usano questo ingrediente, ma è evidente che in realtà lo sa padroneggiare benissimo visto che la carta presenta sempre i suoi cavalli di battaglia che sono proprio i primi della tradizione romana ben mantecati di pecorino. Kotaro è così: versatile e schivo, sobrio e saporito. E il rapporto qualità-prezzo di questo locale che sono certa prima o poi verrà fregiato di una stella Michelin, è inarrivabile visto che a pranzo - con lo chef presente tanto quanto la sera - vi mangiate 3 portate a 20 euro (per capirci, a Roma è il prezzo di un menù turistico del centro con sbobba decongelata e riscaldata al microonde) o 4 a 30 euro. La sera il menù degustazione da 8 portate costa 60 euro e con 35 euro in più ci abbinate 7 calici di vino (ma se volete spendere di meno con 40 euro potete scegliere il menù degustazione da 5 portate che può essere abbinato a 4 calici di vino con soli 20 euro in più). Un posto che per una volta del bistrot non ha solo il nome e ricorda proprio la pulizia formale e l'accoglienza calda dei bistrot parigini. Speriamo solo che Parigi prima o poi non ci rubi questo giapponese prezioso o che la Michelin non ce lo rovini e intanto voi mangiateci oggi stesso. Aperto a pranzo e cena.</div>
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<strong>Bistrot 64 - Via Guglielmo Calderini, 64 t. 06/3235531 <a href="http://www.bistrot64.it/">www.bistrot64.it</a></strong></div>
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Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-55364519048402586002015-12-30T09:10:00.003-08:002016-02-04T13:12:51.548-08:00Luppolo Station<div align="justify">
Di birre artigianali a Roma quasi non se ne può più (scherzo!), ma è sempre un piacere vedere un locale che apre con questo concept e che non si limita a cavalcare l'onda della moda, mostrando effettivamente una grande passione e conoscenza da parte di proprietari e personale. La stazione di Trastevere, zona notoriamente assai squallida seppur a pochi passi dalla movida, si è arricchita di un indirizzo aperto tutto il giorno che in un ambiente molto ampio, rilassato e informale (nasce sulle ceneri di una pizzeria trendy e dentro sono tanti i richiami alla stazione e al viaggio) propone una cucina di qualità con molti ingredienti bio e un lungo elenco di spine (20) non banali che cambiano continuamente. Frequenti anche gli eventi a tema brassicolo con incontri e cene a tema con birrai italiani, le serate con musica dal vivo e da poco anche il brunch (con portate fisse). Tenete d'occhio il loro profilo fb. Aperto a pranzo e cena.</div>
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<strong>Luppolo Station - Via Giuseppe Parini, 4 t. 06/58332681 <a href="http://www.luppolostation.it/">www.luppolostation.it</a></strong></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-87876344383465578762015-12-30T09:00:00.001-08:002016-02-04T13:13:44.625-08:00Queen Makeda<div align="justify">
Tra le new entry di questi ultimi anni a Roma, in un delirio di luoghi aperti all day long, con menù a gazzettino, birre artigianali, hamburger di ordinanza, ecc ecc., questo è uno dei posti che mi convince di più. Intanto le birre: effettivamente dispongono di 40 spine reali di birre complessivamente molto buone. Per carità nessun volo pindarico o novità travolgente e spesso il personale non ha la più pallida idea di cosa stia servendo o di cosa la mescita abbia aggiornato, però l'offerta è indubbiamente varia e con proposte artigianali di qualità. La location è decisamente graziosa, ampia e con spazi diversificati: il bamboo garden come dehor, la zona banco-kaiten per l'aperitivo, i banconi per il brunch domenicale, la sala per l'animazione bambini durante il brunch. E anche la cucina offre varie possibilità con un rapporto qualità-prezzo decisamente invitante. Il pranzo veloce, l'aperitivo sfizioso con il finger food all you can eat dal kaiten (nastro scorrevole tipico dei sushi bar), la cena simil gourmet e soprattutto un brunch veramente vario e abbondante, assolutamente non convenzionale con tante proposte dal sapore etnico, mediterraneo e all'inglese da assemblare in simpatiche padelle di rame e un angolo dove un rosticciere serve un assortimento eccellente di arrosti accompagnati da yorkshire pudding e salse home made. Insomma un locale versatile e di qualità che se proprio gli si vuole trovare una pecca è riconosciuto tale ormai da tanti, cosa che lo rende sempre un po' affollato. Aperto a pranzo e cena.</div>
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<strong>Queen Makeda - Via di S. Saba, 11 t. 06/5759608 <a href="http://www.queenmakeda.it/">www.queenmakeda.it</a></strong></div>
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Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-59312043834176880042015-12-30T08:47:00.001-08:002016-02-04T13:14:32.241-08:00Pipero al Rex<div align="justify">
Sì, avete ragione, un post con questo nome c'è già. Ma è incredibile come passi il tempo...tre anni! E quindi era ora di tornare. Per fortuna lo chef Luciano Monosilio e il patron-cameriere-affabulatore Alessandro Pipero sono ancora lì a svecchiare quello strano albergo fanè che è il Rex, a pochi passi dal teatro dell'Opera. La cucina ha acquisito una stella Michelin e lo chef si è un po' stancato di preparare la sua straordinaria carbonara (ma non disperate: la cucina ancora) a peso, Pipero ha sempre qualche chilo di troppo e molto mestiere in più sulle spalle. Ma per il resto tutto rimane immutabile, cioè prossimo alla perfezione. Innanzitutto la cucina che tocca vertici di gusto proprio nei piatti in cui la materia prima più semplice si sposa con l'alta creatività, come lo sgombro con maionese al rafano (ma c'erano anche tanti altri ingredienti che non ricordo). La gentilezza del personale, informale e professionale al tempo stesso, esattamente come gli ambienti che pur nella loro eleganza invitano a trattenersi l'intera serata mangiando e conversando. E poi c'è lui, Alessandro Pipero, gioioso e competente gigione, che passa dall'inglese maccheronico con cui stordisce le belle turiste straniere alla assoluta conoscenza dei vini (nasce sommelier), il tutto mentre ti racconta che non apparecchiano più con il mitico orologino fermo visto che in tanti se lo rubavano. Luogo validissimo anche per il rapporto prezzo-qualità visto che il menù degustazione continua a costare 100 euro e sono molti gli omaggi. Se proprio devo fare un appunto credo che i dolci non siano il pezzo forte della cucina, ma probabilmente è solo questione di gusti. Aperto solo a cena.</div>
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<strong>Pipero al Rex - Via Torino, 149 t. 06/4815702</strong></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-33213904707060330782015-09-24T13:21:00.002-07:002016-02-04T13:14:52.847-08:00Buff<div align="justify">
Eccone un altro! Quei posti un po' così, di cui non si capisce il senso. Non che Trastevere non necessiti di qualche locale che osi uscire dalla spirale pizza/carbonara, ma francamente dell'ennesimo indirizzo un po' hipster con un paio di birre artigianali, arredamento legno/modernariato/frasche ovunque, panini, insalate e pasta con bacche di Goji, si poteva anche fare a meno. Siamo precisi: non si mangia male, i piatti sono abbondanti e cucinati decentemente e i prezzi neanche male considerata l'ubicazione. Il punto è che manca l'anima, il senso. Secondo le indicazioni dei proprietari la mission sarebbe divulgare il verbo di tale azienda calabrese Favelli: mozzarella di bufala, sottoli, pestati e vasetti di marmellate e conserve varie (anche in vendita diretta nel ristorante), bacche di goji. Tutto bio, tutto genuino, ecc ecc. Epperò di questa verità si coglie poco nel menù che tende al creativo e nei piatti che sono appena buonini. Vini e birre al minimo sindacabile e design degli interni visto e stravisto. Spero trovino una linea più chiara e sincera perché in questo angolo di Trastevere un posto decente e che non usa la panna nella pasta ci potrebbe anche stare. Aperto a pranzo e cena.</div>
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<strong>Buff - Via Francesco Ripa, 141 t. 06/5819667 <a href="http://www.ilbuff.it/">www.ilbuff.it</a></strong></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-20413461808969326972015-09-24T13:12:00.000-07:002015-09-24T13:12:00.692-07:00Fonzie Burger/Daruma Sushi<div style="text-align: justify;">
Il Ghetto ebraico di Roma è diventato un luna park della ristorazione kosher, giudaico romanesca o medio orientale che sia: la cosa può piacere ai tanti turisti americani o francesi in visita, ma francamente il risultato finale è pacchiano per gli occhi e del tutto inutile per il palato visto che la quasi totalità dei locali propone praticamente gli stessi piatti agli stessi costi il che vuol dire piatti cucinati non bene a prezzi esosi. Un vero peccato perché come si sa la cucina giudaico-romanesca ha molto da dire e anche quella ebraica del nord Africa ha il suo perché: ricette antiche che coniugano restrizioni alimentari e povertà atavica a un' incredibile dose di creatività e fantasia con risultati che rimangono nella memoria collettiva come alcuni dei piatti più buoni mai creati (vogliamo parlare del carciofo alla giudia o dei borek?). In questo panorama ipertrofico della piazza del ghetto e delle vie adiacenti si salva poco o nulla, almeno tra le trattorie vere e proprie. Meglio allora provare quei locali che utilizzano le regole kosher per preparare piatti non specificamente di tradizione ebraica come hamburger o sushi. </div>
<div style="text-align: justify;">
In questo senso Fonzie Burger è un piccolo fast food che può dare delle soddisfazioni usando carne di ottima qualità e qualche tocco ebraico particolare - spezie, salsa piccante, panini con il pastrami o la bresaola - in un'ambientazione molto anni '50. Poche le sedute e patatine fritte congelate nella norma, ma panini soddisfacenti fanno di questo locale una meta possibile anche a chiunque vuole essere certo che nel proprio hamburger non sia mescolata carne di maiale o cavallo, o per chi è intollerante ai latticini (secondo la tradizione non si po' mescolare carne e latte, quindi nei ristoranti di carne il latte non entra proprio). </div>
<div style="text-align: justify;">
Interessante anche Daruma a Roma indirizzo ormai ben noto sia per i vari ristoranti che per il servizio delivery. In questo locale il sushi è prevalentemente take away, ma ci sono anche tre muscoli tavolini. Il sushi di Daruma è senza infamia e senza lode: buono il pesce, piuttosto insapore il riso anche per l'abitudine di non aggiungere wasabi all'impasto dei nigiri. Insomma ottima soluzione per una pausa pranzo veloce con la caratteristica che in questa location del marchio il sushi è kosher e quindi non troverete crostacei. Perfetto per gli allergici meno per chi apprezza i nigiri con i gamberi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ricordate che tutti i ristoranti kosher sono chiusi dal venerdì al tramonto al sabato sera e tenete d'occhi le numerose festività ebraiche che impongo ulteriori chiusure.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Fonzie Burger - Via di S. Maria del Pianto, 13 <a href="http://www.fonzietheburgerhouse.com/">www.fonzietheburgerhouse.com</a></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><br /></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Daruma Sushi - Via del Portico D'Ottavia, 14 <a href="http://www.darumasushi.com/">www.darumasushi.com</a></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><br /></strong></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-43383508107613142322015-09-24T12:49:00.001-07:002015-09-24T12:49:09.401-07:00Zenobia<div align="justify">
Questo posto lo ricordavo come abbastanza valido per una cena arabo-egiziana senza tanti voli pindarici, ma di una certa qualità. Purtroppo non è più così. Il menù è quanto di più banale si possa immaginare, stile buffet all'orientale di una crociera sul Nilo all'italiana, con varie proposte da menù turistico per nulla accattivanti. Anche gli interni sono decisamente stantii e demodè. Il cibo è veramente mediocre e si salva solo la povera danzatrice di turno che tenta di risollevare le sorti di una serata. Peraltro il conto finale non è neanche tanto egiziano. </div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<strong>Zenobia - Piazza Dante, 23 t. 06/70490488 <a href="http://www.ristorantezenobia.it/">www.ristorantezenobia.it</a></strong></div>
<div align="justify">
</div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-63574637984152248762015-09-23T07:36:00.002-07:002015-09-25T07:56:54.192-07:00San Gimignano e dintorni<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Il medioevo in Toscana in solo due giorni e mezzo: si può fare. E il cibo non viene certo dopo i musei per importanza.</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<strong><span style="font-family: inherit;">Certaldo - La Saletta - Via Roma, 4 t. 0571/668188</span></strong></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Ai
piedi della cremagliera che porta alla Certaldo alta e antica, si può mangiare
veramente bene in questo ristorante aperto da molti anni che non lesina in
autenticità. E’ un peccato che la location non sia nella parte medievale della
città di Boccaccio che merita assolutamente una visita, ma va bene anche così.
Da memorizzare che Certaldo è un vero gioiello di medioevo autentico e non
assediato dai turisti e che in zona si coltiva una particolare varietà di cipolla
con cui viene preparata una zuppa buonissima. Aperto
a pranzo e cena.</span><br />
<br /><br />
<strong><span style="font-family: inherit;">Volterra - La Carabaccia - Piazza XX Settembre, 4/5 t. 0588/86239</span></strong></div>
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Volterra
è una cittadina medievale deliziosa e parecchio visitata, quindi il buon cibo
toscano non manca. Questo indirizzo ha la particolarità di essere gestito da
sole donne e di proporre solo tre primi e tre secondi ogni giorno, ricette per
lo più semplici e autentiche. Straordinario il gelato fatto in casa servito
dentro un barattolo di vetro con frutta fresca appena tagliata. Aperto
a pranzo e cena.</span><br />
<strong><br /></strong><br />
<strong>San Gimignano - Osteria del Carcere - Via del Castello, 13 t. 0577/941905</strong></div>
<span style="font-family: inherit;">
</span><span style="font-family: inherit;">Se
è vero che in Toscana si mangia quasi sempre bene è anche vero che in posti
turistici come San Gimignano la paura della fregatura sorge spontanea. La
cittadina è meravigliosa, ma l’effetto Disneyland si sente e se anche in giro
non ci sono troppi menù turistici è meglio andare cauti con gli indirizzi.
Questo segnatevelo perché vale assolutamente la pena, sia per il cibo che per
la particolarità dei gestori, una coppia di mezza età lei milanese e lui
brasiliano che da anni si sono fatti adottare dalla città delle torri. In
carta niente pasta, ma in compenso zuppe del territorio, insalate molto
originali e soprattutto grande varietà di “terrine” secondo antiche ricette. Si
tratta di pasticci di carne fredda in terrina variamente condita
e aromatizzata: splendida la versione rinascimentale con le prugne e gli
spinaci, ma anche le altre tutte a base di maiale e/o manzo valgono l'assaggio e il bis. In sottofondo arie
di opera spesso canticchiate dal brasiliano cui è difficile non fare il
controcanto. Aperto a pranzo e cena.</span><br />
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<br /></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-48985949150487523512015-09-23T07:27:00.000-07:002015-09-25T07:25:26.416-07:00Modena - Laghi<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">E
se salendo in Alto-Adige abbiamo optato per un ristorante trentino vicino ad un
laghetto, rientrando a Roma abbiamo bissato con un locale emiliano adiacente un
lago di pesca sportiva. E non abbiamo fatto male. Rustica location da gita
della domenica per gli abitanti di Modena e dintorni gestita da giovani che
hanno recuperato abitudini e ricette del territorio. Quindi grande abbondanza
di parmigiano, salumi, gnocco fritto e un’interessante e antica ricetta di ragù
bianco allo zafferano. Ottima la zuppa inglese che da queste parti è immancabile. Aperto
a pranzo e cena.</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><strong>Campogalliano (MO) - Laghi - Via Albone, 27 Laghi Curiel t. 059/526988</strong></span><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /></span></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-10581785574370055342015-09-23T07:25:00.002-07:002015-09-25T07:26:11.710-07:00Trentino - Maso Oliva <br />
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Salendo
verso l’annuale vacanza estiva in Alto-Adige tocca sempre fare una sosta
gastronomica in Trentino (mio figlio preferirebbe un panino con la cotoletta in
Autogrill, ma ognuno ha i genitori che si merita). Tra un po’ avremo terminato
le opzioni suggerite dalla guida Slow Food, ma per quest’anno l’abbiamo
sfangata. E anche molto bene, perché il posto è delizioso accanto ad un
laghetto e immerso nel verde, il tutto a pochi chilometri dal casello
autostradale. Per variare dai tipici sapori carnivori della zona qui è possibile
optare per diverse ricette a base di pesce di lago, ma se proprio si vuole lo
speck c’è anche quello e ottimo. Come sempre da queste parti possibilità anche
di dormire e ricco orto proprio. Aperto
a pranzo e cena</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman";"><strong><span style="font-family: inherit;">Mezzocorona (TR) - Maso Oliva - Via Cesare Battisti, 70 t. 0461/605637</span> </strong></span></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-17880082622666242032015-09-23T07:20:00.000-07:002015-09-25T07:26:46.763-07:00Matrioska<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Lo
so, siamo in pochi, ma io amo la cucina russa. In Italia non la si conosce per
niente e ci si immagina piatti grassi e irrimediabilmente rovinati e
banalizzati come l’insalata russa o il manzo allo Strogonoff, invece quando è
ben cucinata, in maniera autentica e fresca, può essere sorprendente. Ed è un
peccato che a differenza di altre città europee (per non parlare di New York
dove i ristoranti russi sono così comuni da essere spesso abbinati a qualsiasi
altro tipo di cucina etnica) i ristoranti russi a Roma non abbiano mai avuto
fortuna. In passato ce ne sono stati un paio e ricordo che uno in zona Porta
Pia aveva una clientela e un'ambientazione degna di un libro con protagonista
Arcady Renko e forse per questo ha chiuso. Pensavo che in giro non ci fosse più
niente di simile, invece non mi ero accorta che da diversi anni ha aperto
questo locale-associazione culturale (la tessera è gratis) assolutamente
improbabile tanto quanto il Waraku. Infatti anche in questo caso siamo in
un’anonima stradina residenziale, zona San Paolo, e per di più in una specie di
ex garage riallestito con un’elegante sala da pranzo tutta bianca e un
adiacente sala da ballo dove mi dicono che dal venerdì si balla sfrenatamente
con karaoke russo e fiumi di vodka. In effetti il posto suona molto autentico e
il proprietario giorgiano ha inserito in carta specialità di varie zone della
Grande Madre Russa. Ho assaggiato un po’ di tutto e devo dire che le zuppe ed i
ravioli erano squisiti. Idem per il barbecue di carne dal sapore speziato e non
banale. Si pasteggia con birra russa e si chiude con vodka offerta. Da menzione
i prezzi assolutamente commoventi e il compassato cameriere russo biondo e
gentile<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in camicia stile Zivago che non
avrebbe sfigurato ne i Fratelli Karamozov. Aperto
solo a cena.</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman";"><strong><span style="font-family: inherit;">Matrioska - Via della Collina Volpi, 6 t. 06/59648341 </span><a href="http://www.associazionematrioska.it/"><span style="font-family: inherit;">www.associazionematrioska.it</span></a></strong></span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-40537125384910348012015-09-23T07:14:00.000-07:002015-09-23T07:14:49.132-07:00Osteria Mangiafuoco<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman";">Monteverde
è un quartiere strano che ti sorprende spesso e non a caso questo blog esordì
anni fa proprio con due lunghi post sulle nuove aperture del territorio. Anche
questo Mangiafuoco è relativamente recente e lascia un buon ricordo. Locale
accogliente e adeguato sia ad una cena romantica che ad una serata tra amici,
dispone nella bella stagione anche di qualche sedia sul marciapiede e sfoggia
il coraggio di rimanere aperto per tutta l’estate, agosto compreso. Il
sottotitolo del ristorante è “km 0”, formula ormai abusata cui non mi sento di
dare più importanza di tanto. Invece ha sicuramente valore la cucina solida,
con piatti sia della tradizione romana che ampiamente rivisitati estremamente
validi per gusto e abbondanza. Per esempio ottima anche con una serata a 30° C
la guanciola di manzo brasata benissimo con un ricco soffritto, accompagnata da
una vellutata di patate e tartufo di Acqualagna (come si vede il km 0 non è
sempre rispettato e questo è un bene). Deliziosa la panna cotta ubriaca ripiena
di pesche con gelato all’olio di cannabis. Vini anche al bicchiere non banali e
conto finale assolutamente corretto. </span><span style="font-family: "Times New Roman";">Aperto
a pranzo e cena.</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman";"><strong>Osteria Mangiafuoco - Via Alessandro Poerio, 27 t. 06/58332851 </strong></span></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-27755772915182026542015-09-23T07:11:00.001-07:002015-09-23T07:11:03.976-07:00Taste East/Riso
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman";">Inserisco
una recensione unica per due ristoranti perché i posti in questione presentano
numerose somiglianze. Nel bene e nel male. Si tratta di un nuovo filone di
ristoranti asiatici che a Roma sta cercando di posizionarsi accanto agli ormai
saturi e saturanti cino-giapponesi all you can eat. La scelta è di sposare una
ristorazione asiatica, per lo più<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>cino-thai, con qualche incursione jap, con lo stile di arredamento che
nella capitale va per la maggiore in tanti ristoranti, un misto di eleganza
minimal e spunti industrial che ormai ha stuccato quasi più del sushi. Detto
ciò in entrambi i locali non è che si mangi male o almeno non molto male.
Qualche piatto ha la sua originalità e un certo sapore, ma altri sono
incredibilmente immangiabili (il riso al cocco di Taste East, per esempio, e un
rotolo di soya e gamberi da Riso). Ora, capisco che in città non siamo (ancora)
abituati ad una cucina cinese meno che dozzinale, unta, fritta e banale,
servita in ambienti kitsch che neanche Las Vegas, ma non bastano due ricette
più originali del pollo alle mandorle, camerieri indiani gentili e tavoli
puliti per cambiare la sostanza. Tanto più che la presunta superiorità di
questo genere di ristorante asiatico si paga cara anche sul conto finale.
Peccato, un’occasione sprecata che fa rimpiangere l’economica cineseria tutto
sommato più autentica di Hang Zou e sicuramente la vera alta cucina cinese di
Green Tea.</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman";"><strong>Taste East - P.zza del Sacro Cuore, 12/15 t. 06/58204842 <a href="http://www.tasteeast.it/">www.tasteeast.it</a></strong></span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman";"><strong>Riso - Via Marmorata, 113 t. 06/5750708 <a href="http://www.ristoranterisoroma.it/">www.ristoranterisoroma.it</a></strong></span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman";"><strong><br /></strong></span></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-63260406873198165752015-04-07T02:31:00.003-07:002015-04-07T05:53:38.844-07:00Pasticceria Le Levain<div align="justify">
E proseguendo sul trend boulangerie alla francese ecco che me ne hanno aperta da poco una sotto casa (a pochi passi da Piazza S. Cosimato, zona Trastevere). Probabilmente una delle migliori! Laboratorio a vista, legno chiaro, qualche sgabello e un bancone di pasticceria realmente di alta qualità e tradizione francese: buonissimi croissant burrosi, ma leggeri, deliziosi pain au chocolat e tantissime altre dolcezze. Per chi li ama anche macaron molto delicati, croissant salati e numerose proposte di torte e monoporzioni che non hanno nulla da invidiare al famoso De Bellis. Qui il pasticciere si chiama Giuseppe Solfrizzi, ha studiato con Alain Ducasse e merita sicuramente di essere osservato. Ovviamente anche tanto pane sano e gustoso in numerose varianti, bombe alla crema e all'ora di pranzo anche zuppe e panini gourmand. Vini e oli naturali anche per la vendita. Personalmente un applauso allo sneken, specie di croissant di austriaca tradizione ripieno di pasta di mandorle e uvetta: da urlo!</div>
<div align="justify">
<strong>Pasticceria Le Levain - Via L. Santini, 22</strong></div>
<div align="justify">
</div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-71388701001737848972015-04-07T02:20:00.004-07:002015-04-07T02:20:59.946-07:00MP Blulangerie<div align="justify">
E' periodo di panetterie-boulangerie: Roma come il Marais di Parigi. Vabbè, segno dei tempi. Ma se chi sta al forno è bravo ne può anche valere la pena. Il caso di MP merita sicuramente un ritorno perché mi ha lasciata un po' interdetta. Ho provato il posto in occasione del brunch domenicale che sconta un eccesso di eclettismo: va bene lo shabby chic, il vintage, il gusto retrò e la moda del veg, però a volte si esagera. La sala è un tripudio di mobili rimediati e così ci si siede su sedie minuscole davanti ai banchi di scuola di quando ero piccola. L'all you can eat è formato da pietanze vegane abbastanza altalenanti nei sapori e soprattutto per lo più fredde e drammaticamente servite in piatti di plastica. Idem per le posate e neanche una tovaglietta di carta. Per fortuna l'all prevede anche tutta la normale produzione del forno e quindi pizze e pani di svariate tipologie e di indubbia qualità. Idem per i dolci da credenza e i biscotti celestiali. Per 15 euro in pieno centro storico si può anche fare soprattutto alla luce dei prezzi non bassissimi dei prodotti, ma andrebbe migliorato un po' lo stile.</div>
<div align="justify">
<strong>MP Boulangerie - Via di Panico, 6 tel. 06/93577230</strong></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-20339575493563468112015-04-04T13:35:00.002-07:002015-04-06T11:35:58.516-07:00Meze bistrot<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
La cuoca è ebrea di origine tripolina e in cucina lavora con
un aiuto cingalese. Il risultato è una tipica cucina ebraico-mediorientale con
qualche influsso al curry. E quindi ottimo cuscus soprattutto di pesce, falafel
e humus, pollo ripieno e qualche piatto particolare di contaminazione. Il
risultato complessivo è ben riuscito e per averne una panoramica si può optare
per il brunch domenicale che per 20 euro mette a disposizione un buffet all you
can eat esaustivo.</div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<strong>Meze bistrot - Via di Monteverde, 9/b tel. 06/58204749 <a href="http://www.mezebistrot.it/">www.mezebistrot.it</a></strong></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8824065709483756184.post-68018377172443346642015-04-04T13:34:00.001-07:002015-04-04T13:34:06.750-07:00Taverna Portuense<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
La tradizione romana in chiave gourmand. Ma non per la
tipologia dei piatti che rimangono del tutto fedeli alla tradizione, abbondanti
e tipici – ottimi tutti i primi – quanto per un tono vagamente alleggerito
nelle preparazioni e per la grande attenzione alle materie prime. Posto da
pranzo domenicale in famiglia, ma anche ricco di attività e serate a tema.
Notevoli vini. Da notare la location assolutamente nel nulla, ma molto ben
conosciuta a tante famiglie della zona e anche a conoscitori della buona
cucina. Aperto a pranzo e cena.</div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<strong>Taverna Portuense - Via Portuense, 765 tel. 333/2922530 <a href="http://www.tavernaportuense.it/">www.tavernaportuense.it</a></strong></div>
Debbiehttp://www.blogger.com/profile/10989810326213322809noreply@blogger.com0