La premessa è d’obbligo: se
volete mangiare dell’autentico cibo cinese di qualità a Roma dovete andare da
Green T. Punto e a capo. Ovviamente spendendo almeno 50 euro a testa, come è
giusto che sia quando si parla di alta qualità a prescindere che il cibo sia
nazionale o etnico. Detto ciò è ovvio che con 13 euro a pranzo e 19 a cena non
si può pensare di mangiare all you can eat di chissà quale livello. Se si parte
da questo presupposto logico – non del tutto chiaro ad alcuni avventori della
prima ora di Tripadvisor – allora La Dogana può rappresentare un posto dove
andare assolutamente. Innanzitutto la location è del tutto nuova per un
ristorante asiatico: spazio industriale rimodernato dai soliti architetti di
interni che in città imperversano (questi sono quelli di Baccano e de La
Zanzara luoghi modaioli e trendy) con uno stile arioso e pulito, design, ma
senza strafare. Ma soprattutto spazio enorme che d’estate si arricchirà di vari
dehor invidiabili. All’interno uno stuolo di giovanissimi camerieri multietnici
rincorrono gli avventori per aiutarli a gestire un buffet che ha del
pantagruelico, al limite dell’insulto alla povertà (spero riciclino molto,
anche a scapito della qualità dei piatti o regalino a qualche mensa).
In versione all you can eat si
va dal sushi – il piatto più mediocre, con uso e abuso di maionese – ai ravioli
al vapore ripieni di ogni ben di dio espressi e ottimi, al pesce e carne alla
piastra in versione mongola o mediterranea, fino a vassoi infiniti di ogni più
tipico piatto della cucina cinese e italiana. Così il banco dei fritti
vegetali, delle melanzane alla parmigiana e del parmigiano si affianca a quello
degli involtini primavera, di riso alla cantonese e spaghettini fino a carne e
pesce stile cucina cinese anni ’80. Tutto nella media con qualche virata di
tensione verso l’alto nella zuppa espressa con verdure e pesce da creare da sé
che viene portata nel fornelletto sul tavolo. A tutto ciò si aggiungono
camerieri che girano tra i tavoli con gli spiedoni del churrasco – non ce l’ho
fatta a provarlo – e i fuochi dove altri cuochi cinesi cucinano su ordinazione
primi piatti espressi della cucina italiana (ieri sera carbonara, risotto alla
crema di scampi e fettuccine ai funghi!). Onestamente non ho visto nessuno
cimentarsi con questa roba e non so che senso abbia l’opzione trattoria. Aggiungete insalatiere di pizzette
rosse e chips ed il buffet dei dolci e della frutta in perfetto stile menù da
crociera (tiramisù, panna cotta, fragole a Febbraio…) e avrete un panorama di
questa follia. Che alla fine mi è piaciuta. Se non si strafà la cucina cinese
proposta non è male e in particolare i ravioli al vapore e le zuppe valgono il
viaggio. Ovviamente a quattro giorni dall’apertura era pieno di gente: chissà
come se la cava nel tempo e se varieranno qualcosa. Sicuramente per una cena in
comitiva e per le famiglie (ci sono anche i seggioloni!) è un posto
interessante. Meno per chi sta a dieta.
La Dogana - Via del Porto Fluviale, 67/b tel. 06/5740260 www.ladoganafood.com
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