mercoledì 21 novembre 2012

Pipero al Rex

Che tipo questo Alessandro Pipero! Nasce sommelier alla corte di Antonello Colonna e già lavorare con un ego come quello non deve essere stato facile….ma il Pipero di ego ne deve avere ancora di più se nel tempo come maitre e sommelier è riuscito ad aprire suoi ristoranti che portano il suo nome e non quello dello chef di turno. Prima ad Albano Laziale e adesso all’interno di un buffo hotel davanti il Teatro dell’Opera, un po’ antico, ma anche un pò dimesso e dove la piccola sala da pranzo da soli 6 tavoli è ricavata con grande gusto in una porzione del corridoio della reception.
Insomma qui tutto è originale a cominciare dall’orologino da tavolo fermo posizionato su ogni tovaglia bianca a ricordare che qui il tempo si arresta…ottimo preludio per la cena di compleanno del mio compagno in cui era proprio d’obbligo non ricordare il tempo che passa…oppure come l’incredibile vestito da prelato sfoggiato dal patron Pipero in occasione della Taste Week all’Auditorium a Settembre scorso. Detta così, però, il tutto sembra solo l’esercizio estroso e narcisistico di un personaggio stravagante, invece Pipero sa badare anche alla sostanza ed ha trovato nel suo attuale schivo chef – in precedenza in quel de “Il Tordo Matto”, mai abbastanza rimpianto ristorante di Zagarolo – Luciano Monosilio un degno contraltare. Perché la cucina qui riserva indubbiamente perle di originalità e creatività (vedi delle deliziose lumache con salsa al caffè e all’aglio, insalata con oltre 40 essenze o un dolce con tutto il profumo dell’autunno di funghi e cachi), ma poi sa guadagnarsi anche lo stomaco volando altissimo su piatti come spaghetti che odorano di pesce e mare e una carbonara che io non mangio, ma che mi è stata magnificata come la migliore mai assaggiata a Roma (per dire: superiore a Roscioli e ad Arcangelo, e ho detto tutto!). A questo proposito lo chef nei primi mesi di apertura del locale aveva iniziato un divertente esperimento con questa ricetta declinata a peso, fino a 50,00 euro per due etti di piacere assoluto, ma sembra che si sia stancato di essere conosciuto come “quello della Carbonara” così adesso il piatto si trova in menù solo nella sua versione standard. A questo proposito si può avere un’idea dell’estrosità dei personaggi coinvolti in questa esperienza guardando l’esilarante video in stile comiche del muto che gira su youtube in cui lo chef si rifiuta di continuare a cucinare questo piatto.
Quando siamo andati a mangiare – il 15/11/2012 – abbiamo avuto l’onore di festeggiare l’assegnazione il giorno prima della stella Michelin: meritatissima. Il che, però, ha significato vedere solo di sfuggita il Pipero che è andato subito via perché stanco morto per gli impegni vissuti a Milano. Peccato, perché una cena con lui vale la pena per l’esuberanza e la passione che mette nel rapporto con il cliente, ma anche il resto dello staff è molto piacevole, con un giusto mix di presenza/assenza. Un unico appunto, però non da poco: graditissima l'offerta al mio lui della mitica Carbonara extra menù degustazione, ma non si lascia mai l'altro commensale a bocca sciutta a guardare qualcuno che mangia, tantomeno se è una signora....
Lo chef c’era, ma non si è presentato ai commensali: tipo schivo, come dicevo, che però si ritaglia bene il suo ruolo accanto al patron più visibile. Il locale è elegante senza fronzoli e l’intero menù è un continuo alternare piatti giocosi (l’incredibile insalata preparata con oltre 40 erbe ed aria di zenzero) a proposte più sostanziose. Menù degustazione di 9 portate a 100 euro, ovviamente carta dei vini di livello e qualche originalità. Aperto a pranzo e cena.
Pipero al Rex – Via Torino, 149 tel. 06/4815702   www.alessandropipero.com


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