Ogni tanto bisogna regalarsi una stella e da tempo volevo
assaggiare in loco quella dello straordinario Francesco Apreda che ho avuto
modo di incontrare in numerose manifestazioni gastronomiche. Il talentuoso chef
napoletano non si risparmia ed è spesso presente con la sua brigata in kermesse dove si
cucina anche per grandi numeri e dove spesso tiene piccole lezioni di cucina.
In queste occasioni ogni volta lascia il segno più di molti altri colleghi
per l’affabilità e per la capacità di coniugare la tradizione partenopea con
l’amore per le spezie orientali, soprattutto indiane (coadiuva vari ristoranti
in India). Soprattutto nelle varie edizioni di Taste of Rome ho avuto modo di
sperimentare il suo talento: il dolce finto uovo allo zabaione, orzata
e granita di caffè o la mozzarella in brodo di pomodoro sono piatti che
rasentano la perfezione, pieni e leggeri al tempo stesso, dai sapori forti e persistenti eppure puliti.
In particolare Apreda è un genio dell’umami, gusto sapido che chi come me ama
l’Oriente non può che adorare e salivare. In tutto questo non si capisce perché
da anni il suo ristorante Imago all’ultimo piano del meraviglioso Hotel Hassler
abbia una sola stella Michelin. Le guide non è sempre sono veritiere, ovviamente, ma dicono alcune
cose e in questo caso la mancanza di almeno una seconda stella è veramente
sospetta. Ma voi non ve ne preoccupate, anche perché tutto sommato questo significa
che il costo di una cena risulta meno proibitivo che se le stelle fossero di
più. La location è quella tipica di un ristorante di alto livello in un albergo
di lusso, anche se l’insieme vira ad una certa freddezza. La sala non è molto
grande e i toni del bianco, il marmo e la vetrata chiusa su Roma rendono
l’insieme poco avvolgente. Anche il servizio seppur impeccabile non fa fare
salti di entusiasmo. Insomma siamo lontani da La Pergola. Ma va bene così perché
l’attenzione rimane ancorata ai piatti di Apreda che sono di sostanza e valore
anche se creativi e leggerissimi. Il menù degustazione purtroppo è obbligatorio
per l’intero tavolo, ma per 120 euro si può fare uno sforzo ed accettarne le
conseguenze. Ovvio gran profluvio di amuse bouche e omaggi vari. Lo chef è rigorosamente in cucina ed appare
magicamente a fine cena, sorridente e cordiale come l’ho sempre visto. In
sintonia con l’insieme allegro e sornione al tempo stesso, l’imperdibile
gabbiano che tutte le sere si gode il pasto degli avventori da dietro la
vetrata seguendo passo passo tutti i tavoli come il migliore degli antropologi. Aperto solo a cena.
Imago presso Hotel Hassler - Piazza Trinità dei Monti, 6 t. 06/699344726
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