martedì 4 febbraio 2014

Stazione di Posta

Come si dice a Roma "appizzate le orecchie" perché questo è un indirizzo veramente interessante. Dello chef, il giovane e talentuoso Marco Martini, si dice un gran bene e infatti ha vinto parecchi contest come miglior cuoco d'Italia, però dopo una folgorante preview di quasi due anni fa a cura di quell'istrione che è Alessandro Pipero di Pipero al Rex, mentore e socio di Martini in questo progetto, a base di carbonara come non ci fosse un domani, di questo locale non si parla più tanto. E non capisco il perché.
Innanzitutto la location: sorprendente recupero di un ristorante bio in quella Città dell'Altra Economia da tempo diventata una cattedrale nel deserto a causa di una pessima gestione che ha vanificato uno dei recuperi industriali più interessanti che la città poteva offrire. Quindi una grande sala con vetrata sul piazzale dell'ex Mattatoio che d'estate può diventare dehor d'eccezione, arredata in modo moderno, ma non freddo. Il calore è quello dato da luci ottimali e dalla cura dei particolari che pur sobri mostrano attenzioni ed eleganza da stellato. Ed è lo stesso calore che ci mette un servizio giovane e gentile che ti accompagna da quando prenoti a quando esci e che permette di rendere ancora più versatile un posto inusuale che si propone dal pranzo fino al cocktail bar a tarda notte.
Ma veniamo alla cucina. Molto interessante. Ci si stupisce subito per l'enorme quantità di amuse bouche e coccole varie che piovono sul tavolo, tutte giocose e divertentissime al limite del surreale, alternate ai piatti del menù che pur navigando nel territorio della creatività non si staccano mai troppo dalla sostanza e dalla concretezza della buona cucina. E così un meraviglioso cocktail a base di rabarbaro accompagna la cozza tutta da mangiare - guscio "finto" compreso -, la pallina di plastica trasparente con fegatini al pesto e l'uovo alla carbonara nel suo guscio (ah il possessivo!), fino ad arrivare al pre-dessert offerto pur non avendo noi preso il dolce e che da solo vale il pasto (bonsai con appese a mini mollette lillipuziani dolcetti, mashmellows su stecco in versione brulè e molto altro). Ma non si ride e basta perché la ajo e ojo di mare ed i tortelli di verza, cavolfiori e alici sono piatti di assoluto gusto, freschezza e sostanza  e così il piccione con scorzanera e caffè dal gusto pulito. Valida la carta dei vini ed anche qualche birra e credo molto valido il barman per i miscelati alcolici di cui, però, non sono un'esperta. Si esce accompagnati da sapori che rimangono e da una bustina di ciambelline al vino appena fatte corredate da un filtro di the delicatissimo per la prima colazione del giorno dopo. Da menzione che un posto così abbini ad un menù serale che propone anche due menù degustazione da 45 e da 70 euro, ad una carta da almeno 45 euro a persona, una formula pranzo con tre piatti a 25 euro e addirittura il family lunch del fine settimana allo stesso prezzo dei giorni feriali e con l'animazione per i bambini. Di questo ragazzo bravo e generoso spero si sentirà ancora parlare.
Stazione di Posta - Largo Dino Frisullo (Mattatoio -  Testaccio) tel. 06/5743548   www.stazionediposta.eu


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