domenica 5 febbraio 2012

Trattoria Monti

Sempre della serie "i luoghi del cuore": non ci torno da un pò, ma è un indirizzo che consiglio spesso e chi ci va è sempre contento, quindi credo che non abbia cambiato rotta. Spero di ripassarci presto e intanto ne ricordo i sapori. Iniziamo dalla location, molto particolare: piccolo (rigorosamente da prenotare, anche con qualche giorno di anticipo) ed accogliente ristorantino alle porte di Piazza Vittorio dove non esistono indirizzi - italiani - validi (se si toglie "Agata e Romeo" che, però, è un altro livello). La zona è poco amata dai romani in quanto Chinatown cittadina ed ingiustamente penalizzata dalle rotte del gusto, ma questo non ha spento l'amore per la buona cucina dei due fratelli che con la madre gestiscono da anni questo locale che gode di ottima stampa sia in Italia che sulle guide buongustaie d'oltre oceano (facile trovare giapponesi ben diversi da quelli che affollano le trattorie finto romane di Trastevere). La cucina è semplice ed orientata ad alcuni piatti della tradizione marchigiana (quindi si possono trovare ottimi fritti, olive ascolane non sugelate, coniglio porchettato) da cui proviene la famiglia, ma senza esagerare nel regionalismo. Piatti curati e ben cucinati, dolci spesso notevoli (il semifreddo al torroncino ed amaretti me lo ricordo bene!) e qualche buona bottiglia. Il tutto per massimo 35-40 euro a testa tutto compreso. I due gestori sono molto simpatici e affabili: a volte il servizio è un pò lentino, ma va capito che è tutto fatto in piccolo. Ottima accoglienza con un bambino, anche piccolo (una volta Cesare gli ha messo a soqquadro la cassa, senza particolare clamore). Inspiegabile l'esclusione dalla guida Slow Food 2012: va bene che era un indirizzo presente da anni e serve il ricambio, ma a fronte di altri indirizzi romani inqualificabili presenti....
Trattoria Monti - Via di San Vito, 13 tel. 06/4466573

2 commenti:

Angelo ha detto...

Da provare i vincisgrassi (tipiche lasagne marchigiane leggermente più alte delle "classiche", caratterizzate da un ragu' arricchito dalle interiora di pollo o le tagliatelle oppure il gia' menzionato coniglio porchetta, fatto nella ricetta tipica (ovvero disossato, ripieno di guanciale, salsiccia e di occhietto selvatico) e per finire il salame di cioccolato. Assaggiate questi piatti tipici facendovi servire del buon verdicchio (ne hanno una vasta scelta di buona qualita')' possibilmente optate per quello della contrada Salmagina (e' un vino verdicchio prodotto nella zona di staffolo dei castelli di Jesi caratteristico perche' non tagliato con uva trebbiano e dunque dall'aroma piu' deciso e dalla gradazione piu' elevata), vino senza dubbio da amare o odiare senza riserve!

Debbie ha detto...

commento molto competente!!!! Grazie!!!!